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venerdì 4 gennaio 2013

STORIA DELLA SICILIA

Storia della SiciliaPDFStampaE-mail
 
Nel cuore del Mediterraneo, un'isola di passione e di leggenda.
 
Una storia feconda: Circa 3500 anni fa, i Siculi, popolazione d'origine latina, sbarcarono in Sicania, un isola situata di fronte le coste calabresi. Dopo lunghe battaglie, i suoi abitanti, i Sicani, furono cacciati verso la parte occidentale dell'isola. Addio Sicania, nacque la Sicilia. Da allora questa terra diventò oggetto di tante bramosie. Fenici, Greci, Romani, Arabi, Normanni, Spagnoli invasero l'isola, si scontrarono in battaglie, fondarono famiglie, coltivarono la terra, edificarono templi, teatri, chiese, palazzi e sontuose dimore. Tutti cercarono di impadronirsene ma nessuno poté mai conquistarla. Il cuore della Sicilia non batte che per se stessa. La Sicilia resta unica, un crogiolo di popoli e culture, un misto di passioni e dolcezza, di fierezza e modestia. Una terra di contrasti dove arance e limoni fioriscono sulle ceneri dei vulcani.
 Epoca Greca
La zona orientale della Sicilia fu meta di colonizzazione di diverse popolazioni greche in cerca di nuove terre da colonizzare. La prima colonia greca in Sicilia fu Naxos (oggi Giardini Naxos), fondata dai Calcidesi (o Ionici) provenienti dall'Eubea nel 734 a.C.. Lo stesso popolo fondò a sud la colonia di Lentini nel 729 a.C.. I calcidesi di Naxos si spostarono verso sud lungo la costa orientale, e fondarono un insedimento urbano che oggi corrisponde alla città di Catania (729 a.C.). Altri popoli greci, sbarcarono in Sicilia: i Corinzi, che fondarono Sfiracusa nel 733 a.C., e i Megarici che fondarono Megara-Hyblaea. Messina, la più continentale delle città siciliane, fu fondata nel 730 da pirati calcidesi provenienti da Cuma. Tra i Dori, le popolazioni di Rodi e Creta fondarono Gela. Successivamente le popolazioni stabilitesi in Sicilia, si mossero verso nuove colonie: i Corinzi di Siracusa fondarono Akrai nel 633 a.C. (corrispondente oggi, pressappoco, a Palazzolo Acreide). I Cretesi di Gela si insediarono ad Agrigento (Akragas) nel 580 a.C., e i Megariciprovenienti da Megara Hyblaea fondarono Selinunte nel 627 a.C.. Ciò che oggi rimane di tale Storia è la Valle dei Templi di Agrigento e l'area acheologica di Segesta. Nel modo di costruire i teatri si coglie una delle principali caratteristiche della cultura greca, e i siti di Siracusa, Eraclea minoa, Segesta, Sòlunto, Morgantina, Palazzolo Acreide, Taormina ne sono l'esempio.
 Epoca Romana
Alla fine delle guerre puniche, la Sicilia divenne una provincia romana nel III sec a.C.. L'interesse che mosse i romani fu prevalntemente agricolo, e ciò significò sfruttarne le risorse della terra. Sorsero piccoli villaggi, fattorie, ville che costituiscono il nucleo originario di ciò che sarà in tempi più recenti il Latifondo. La Sicilia così divenne "Granaio" di Roma, importante per l'approviggionamento cerealicolo. Dell'epoca romana rimangono segni importanti la Villa del Casale di Piazza Armerina e l'Anfiteatro a Catania in Piazza Stesicoro.
 Epoca Bizantina
Nel 535 i Bizantini conquistano la Sicilia con una spedizione inviata dall'imperatore d'Oriente Giustiniano e condotta dal suo generale Belisario. Nel 660, sotto la minaccia dell'espansione musulmana, Costanzo decise di trasferire la capitale dell'Impero da Costantinopoli a Siracusa. Ciò diede nuovo lustro alla città di Siracusa, ma non portò alcun tipo di vantaggi per l'isola. Anzi grossi oneri finanziari ed una pesante ed ingiusta tirannide portarono all'assassinio dell'imperatore nel 668. L'anno dopo la capitale ritornò a Costantinopoli per volere del figlio di Costanzo. L'arte bizantina rappresentava Dio, attraverso una nuova forma di pittura, le cosiddette "icone": sfondi dorati, assenza di tridimensionalità, volti con espressioni fisse ad indicare la solennità e l'eternità del soggetto rappresentato. Massime rappresentazioni di tali forme artistiche bizantine, sono i mosaici delle Cattedrali di Cefalù, Palermo e Monreale.
 Epoca araba
Tra il IX e il X secolo si completò la conquista araba della Sicilia, e la capitale del nuovo regno fu Palermo, che tutt'oggi vanta l'aspetto urbano più arabo di tutta la Sicilia. La nuova capitale conobbe un periodo più che fiorente, infatti fu dotata di giardini, moschee e palazzi. L'influenza araba portò nuova linfa vitale allo sfruttamento della terra, grazie all'inserimento di nuovi sistemi d'irrigazione e nuove colture come la canna da zucchero, il melone e gli agrumi.
 Epoca Normanna
 Nel 1072 Palermo fu occupata e fatta capitale del nuovo regno Normanno. La capitale fu centro di un nuovo rinnovamento grazie alla costruzione di chiese e palazzi, ma il caso più famoso è quello di Palazzo d'Orleans, originariamente un palazzo in stile arabo modificato secondo l'architettura normanna. Oggi esso è sede del Parlamento della Regione Siciliana. La chiesa di Monreale è interamente normanna e fu costruita nel XII secolo. Oggi rimangono alte testimonianze storiche di questa dominazione grazie ai castelli normanni di Adrano, Paterno e Acicastello, costruito su una roccia emersa dalle acque durante la nascita dell'Etna.
 La Sicilia sotto Federico II di Svevia
Il periodo più florido per la Sicilia fu quando assunse il potere Federico II Hohenstaufen. Nipote di Federico Barbarossa, governò la Sicilia dal 1198 al 1250. 

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