Visualizzazioni totali

giovedì 6 dicembre 2012

Magna Curia



organo amministrativo centrale, istituito (sec. XII) dai Normanni nel Regno di Sicilia, composto da cinque grandi ufficiali (ammiraglio, cancelliere, protonotario, camerario, siniscalco), da alcuni consiglieri e funzionari regi; in seguito furono aggiunti dei tecnici. Guglielmo II la riformò attribuendole funzioni di alta corte di giustizia e staccando la Magna Curia rationum che assunse il compito di organo finanziario, retto dal camerario. Gli Svevi aumentarono a sette gli alti ufficiali. Gli Angioini aggiunsero la Magna Curia dei maestri razionali e la Magna Curia del maestro giustiziere, anch'esse con funzioni di tribunali.
 a Magna Curia del Regno di Sicilia venne istituita nel 1198 dal re Ruggero II di Sicilia che per primo introdusse la figura del giustiziere provinciale e dei tre distretti siciliani di Val Demone , Val di Noto , Val di Mazara ed una Camera civile in Val di Agrigento al di là del fiume Salso determinando le provincie dei magistrati giuridici-economici[1].
L'imperatore Federico II di Svevia, nel suo imponente ritratto sul trono a presiedere la Magna Curia e la corte maggiore del regno siciliano
Nella Magna Curia con l'istituzione di magistrati e giustizieri provinciali siciliani veniva assicurata la libertà civile dei sudditi e si formava una autorità giudiziaria , perfezionata dalla figura del maestro giustiziere che aveva facoltà di avocarvi sia cause civili che penali e di decidere in base agli scritti del diritto . Propriamente detta consiglio reale , il re veniva assistito da sette grandi ufficiali e da fidati prelati e baroni , per esaminare le cause appellate dai nobili . Con l'imperatore Federico II essa ebbe la massima grandezza e dignità, rinnovata come tribunale di suprema, ampissima e ordinata giurisdizione[2]. L 'istituzione venne anche descritta dall'arabo Novairo[3] come la curia del maestro giustiziere che con le sue figure giuridiche venne reputata conforme alle azioni dei re normanni inglesi.Nelle costituzioni normanne l'imperatore Federico II cita la frase in latina, Nihil veterum principum authoritati detrahimus come l'inizio della Magna Curia dove dichiarava di: 1 ) rimettere in vigore ordini e istituzioni dei predecessori ; 2 ) deliberare e adattare nuove riforme; 3 ) recare a forme migliori istituzioni antiche , vengono inoltre apportate severe modifiche anche a diverse tradizioni linguistico - culturali, quella greco-bizantina, quella arabo-musulmana e quella latina[4].

Nessun commento:

Posta un commento